Il Comitato "Elba Rifiuti Zero" nasce per promuovere la Campagna Nazionale di Raccolta Firme per la Legge d'Iniziativa Popolare Rifiuti Zero depositata in Cassazione il 27 marzo 2013 e per contribuire alla sensibilizzazione ed alla promozione di un sistema di gestione dei rifiuti compatibile con l'ambiente e la salute ed autonomo per l'Isola d'Elba.

 

"Il Comitato promotore nazionale per la proposta di Legge di Iniziativa Popolare Rifiuti Zero – Zero Waste è oggi composto da circa centocinquanta organizzazioni in diciotto regioni diverse con associazioni nazionali importanti, come Rete Zero Waste Italy (a servizio dei Comuni e dei comitati Rifiuti Zero locali) - Associazione Comuni Virtuosi (che rappresenta quasi un centinaio di Comuni italiani) – ANPAS (Associazione Nazionale delle Pubbliche Assistenze) – ATTAC Italia e Re:Common (reti alternative al liberismo), ed altre Reti e Coordinamenti regionali e Comitati ed Associazioni locali che insieme hanno costituito il primo nucleo titolare della proposta di legge stessa.
Siamo partiti a giugno 2012 da una proposta ideata ed elaborata in bozza dal portavoce della Rete Zero Waste Lazio, che rappresenta decine di associazioni e Comitati Rifiuti Zero di Roma e del Lazio, in cui si prende atto che per raggiungere l’obiettivo Rifiuti Zero al 2020 occorre cambiare profondamente la Legge Nazionale in vigore per la gestione dei rifiuti (Testo Unico Legge n° 152/2006 e successive modifiche), sulla base delle indicazioni votate nella recente Risoluzione del Parlamento Europeo di maggio 2012 che prevede la chiusura di inceneritori e discariche in Europa entro il 2020.
La bozza è stata ulteriormente elaborata ed arricchita nel Tavolo nazionale a settembre 2012 e nel lavoro intercorso sino alla prima Assemblea nazionale a Roma del 15 dicembre 2012, in cui la bozza ufficiale è stata ulteriormente emendata ed integrata, in vista della presentazione del Testo definitivo alla prossima Assemblea nazionale a Roma del 19 gennaio 2013.

 

La proposta di legge d'iniziativa popolare è fondata sulle seguenti linee:

- far rientrare il ciclo di produzione-consumo all'interno dei limiti delle risorse del pianeta

  • proteggere l'ambiente e la salute umana (Carta di Ottawa 1986)

  • prevenzione primaria delle malattie

  • informazione e partecipazione dei cittadini nella gestione dei rischi ambientali e sanitari (Carta di Aalborg 1994, Convenzione di Aarhus 1998, Direttiva 2003/35/CE, Direttiva 2008/98/CE)

  • riduzione della produzione di rifiuti (applicazione del Sesto programma della CE)

  • priorità nella gestione dei rifiuti privilegiando il recupero della materia rispetto al recupero di energia (D.L. 295/2010 modifica art.179 del D.L. 152/2006)

  • applicazione risultato referendario giugno 2011 che esclude l'obbligo della gestione dei servizi pubblici tramite gara

  • introdurre gradualmente un divieto generale dello smaltimento in discarica a livello europeo e di abolire progressivamente l'incenerimento dei rifiuti riciclabili e compostabili entro il 2020 ( risoluzione Parlamento Europeo 24 maggio 2012 “un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse”)

 

La proposta indica una serie di misure per ottenere le finalità sopra elencate:

  • promuovere e incentivare una corretta filiera di trattamento dei materiali post-utilizzo

  • spostare risorse dallo smaltimento e dall'incenerimento verso meccanismi automatici di premiazione dei soggetti che adottano migliori pratiche

  • contrastare lo smaltimento dei rifiuti tossici in discarica o inceneritore

  • riduzione dello smaltimento in discarica e inceneritore a partire da una moratoria sino al 2020

  • “chi inquina paga” prevedendo responsabilità civile e penale

  • istituzione dei “Comitati dei Garanti” che collaborino alla valutazione e gestione dei Piani Regionali dei rifiuti"

 

(dal sito http://www.leggerifiutizero.it)

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